Giungla metropolitana

La Macan full electric celebra il proprio debutto mondiale a Singapore. La megalopoli verde offre il contesto ideale per una vettura futuristica. Fondendo tradizione e innovazione, crescita economica e design urbano sostenibile, funge da laboratorio del futuro per la città di domani.

   

Forme e colori:

Forme e colori:

Ai Gardens by the Bay di Singapore, la Macan si presenta al mondo. Dei giardini di circa 100 ettari fa parte anche la Cloud Forest (destra), una serra che ospita una vegetazione che solitamente si trova ad altitudini fino a 3.000 metri. Allo stesso tempo, la costruzione è un gioiello architettonico, che da fuori ricorda una gigantesca conchiglia d’acciaio. In questo luogo, forme e colori sono i protagonisti indiscussi. E lo sono anche per la Macan e il suo espressivo design.
Espressiva:

Espressiva:

Le proporzioni affinate si notano in particolar modo sul muso della Macan 4, sottolineando il suo carattere sportivo e incisivo.

La pioggia diluisce i colori che si incontrano per le strade attorniate da grattacieli: il verde delle palme, i variopinti sky bar delle palazzine con le loro luci lampeggianti... tutto scompare nella penombra sfocata. Oggi è il giorno che precede il debutto mondiale della nuova Macan a Singapore. L’acqua scroscia battente su tutti i tetti. Nel caldo ­tropicale, quando tocca terra si trasforma in vapore, facendosi poi strada tra futuristici alberi d’acciaio. È la stagione delle piogge a Singapore, la megalopoli verde dell’Asia sudorientale. Città delle banche, città del commercio internazionale, città dell’avanzata verso un futuro green.

Il contesto perfetto per uno spettacolare show firmato Porsche. Nel corso di svariate settimane, ai Gardens by the Bay è nata un’opera d’arte intitolata dal suo autore «My Two Cars Garage» e composta da più di 6.500 elementi singoli che, una volta assemblati, formano un puzzle tridimensionale autoportante. Un garage futuristico nella zona sud di Singapore, nel cuore di un giardino con cascate, paludi di mangrovie e passerelle che si snodano tra le cime degli alberi. Il progetto è opera dell’architetto e artista Marc Fornes, in collaborazione con Style Porsche.


Il giorno dell’anteprima mondiale la pioggia cessa, il buio avvolge i Gardens by the Bay. Gli ospiti incuriositi di tutto il mondo hanno gli occhi puntati su ciò che accade. Musica ed effetti luminosi portano in vita l’installazione artistica di Marc Fornes, lampi di luce corrono sulla superficie della scultura. Poi, accompagnate da una colonna sonora epica, la Macan 4 e la Macan Turbo escono dal loro garage, la prima nel nuovo colore di design Provence, la seconda in grigio ghiaccio metallizzato. Tutta la potenza di Porsche dinnanzi all’iconico Marina Bay Sands, un hotel con tre torri da 55 piani ciascuna, coronate, a circa 200 metri di altezza, da una terrazza fiorita lunga 340 metri con piscina infinity, che ricorda una tavola da surf adagiata sui grattacieli. «Questo luogo è la prova che cambiare è possibile», dice il CEO di Porsche Oliver Blume. «Una giungla nel cuore della città. Energie rinnovabili. Basta crederci e cominciare.» Ed è proprio ciò che fa Porsche, portando la Macan, uno dei suoi modelli più venduti, nell’era dell’elettromobilità.

Futuristici:

Futuristici:

I cosiddetti «supertree» formano la cornice visiva dell’evento. Gli alberi d’acciaio sono un simbolo dei Gardens by the Bay. Provvisti di pannelli solari, generano energia rinnovabile che al crepuscolo li avvolge in una luce viola scintillante.

Gli sviluppatori hanno rivoluzionato la ­vettura con passione e perfezionismo: «Innalziamo la Macan a un livello completamente nuovo», spiega Blume. «Con ­prestazioni elettriche straordinarie, la nuova Driver Experience e un design espressivo.» Sportiva, tenace, elegante: il modello interamente elettrico è in linea con il significato del nome «Macan», che in indonesiano vuol dire «tigre».

A Singapore compie un salto verso il futuro, trovando una cornice speciale nella megalopoli: palme, felci e orchidee orlano le strade sulle quali il traffico fluisce quasi senza ingorghi. Progresso a ogni angolo. Eppure il passato è tangibile. Tradizione e modernità in armonia. Le colorate costruzioni coloniali e gli antichi templi appaiono come miniature che sembrano nascondersi sotto i grattacieli. Su molti di questi imponenti edifici crescono giardini verticali. È dagli anni Sessanta che Singapore porta avanti la sua visione di città-giardino. A chi lavora in ufficio la giungla metropolitana offre uno scorcio sulla foresta tropicale urbana. In una città che cresce e progredisce.

Nella metropoli si trovano europei e cinesi. Malesi e indiani. Un crogiolo cosmopolita che funge da crocevia: al porto si snoda una catena infinita di navi portacontainer. Con i suoi sei milioni di abitanti circa, la megalopoli è considerata un centro di innovazione e tecnologia.

Attributi che incarna anche la nuova Macan. Negli anni scorsi, la regione Overseas & Emerging Markets, della quale fa parte anche l’Asia sudorientale, è diventata per Porsche uno dei mercati più dinamici al mondo. Con un importante potenziale di crescita: nel 2023, l’incremento delle consegne è stato del 16 percento, con un totale di 52.220 clienti che hanno ritirato la loro nuova auto sportiva proprio lì. Quasi il doppio rispetto a circa dieci anni prima.

Giungla urbana:

Giungla urbana:

Circa la metà di Singapore è ricoperta di vegetazione, facendo della metropoli una delle città più verdi del pianeta. La flora non si limita alle superfici orizzontali. Anche i giardini verticali sulle facciate e sui tetti contribuiscono in maniera decisiva a delineare l’immagine della città. Nel Green Plan 2030, Singapore ha stabilito che, entro la fine del decennio, 200 ettari delle superfici dei grattacieli saranno inverditi. Che sia sul rooftop come all’Oasia Hotel (sotto) o all’interno della Parkroyal Collection Marina Bay (sopra), l’architettura moderna va a braccetto con uno sviluppo urbano sostenibile.
«Singapore apre le porte al futuro.» Oliver Blume

In futuro, tale potenziale dovrà essere sfruttato ancora di più. Per questo, a novembre del 2023 è stato inaugurato il nuovo Porsche Campus. Nel Guoco Midtown, un moderno complesso di edifici, si trova il centro operativo di Porsche Asia Pacific, l’affiliata regionale di Porsche. Nell’ambito del debutto ha aperto anche il Porsche Studio Singapur: si tratta di una delle oltre 20 realtà in tutto il mondo che offrono ai clienti una brand experience unica. Con la Macan completamente elettrica, Porsche vuole conquistare nuovi gruppi target, sostiene Oliver Blume. «La nostra famiglia Porsche sta diventando più giovane e femminile. Soprattutto in Asia.» Ad attenderla c’è un SUV che offre la performance di un’auto sportiva e l’esperienza digitale di uno smartphone. 

Scultorea:

Scultorea:

La scritta Porsche è ora centrata nella fascia luminosa in 3D in coda, che, grazie alle spalle marcate, conferisce un aspetto atletico alla vettura.

Innovazione e tradizione creano un dialogo che non coinvolge solo Singapore. Questi termini servono come bussola anche a Michael Mauer e al suo team ogni volta che progettano una vettura nuova o ne migliorano una esistente. Per la Macan full electric, il responsabile di Style Porsche si è trovato davanti alla sfida di trasformare un’auto già affermata in modo tale che potesse definire nuovi standard anche nell’era dell’elettromobilità. «Per ogni nuova generazione, il nostro compito è trovare il giusto equilibrio tra caratteristiche di design note ed elementi inediti», spiega sul palco durante l’anteprima mondiale. Il comune denominatore è imprescindibile: «Porsche resta Porsche. Anche una ­Porsche elettrica rimane la vettura sportiva del suo segmento.» Questo principio contraddistingue anche la Macan full electric. «Il design di interni e carrozzeria è stato ulteriormente affinato», racconta Mauer. «Il nuovo modello si presenta ancora più sportivo e dinamico. E il divertimento di guida si ritrova senza ombra di dubbio nelle forme.»

Ed è proprio a queste forme che si ispira anche la scultura cangiante di Marc ­Fornes, che offre spazio a momenti speciali come il debutto mondiale ai Gardens by the Bay. A Singapore, Fornes, che ama guidare ­Porsche, esprime la sua ammirazione per il brand: «Sono auto fatte per sognare. Per me non conta il valore materiale. Per me conta la gioia che regalano nella vita.» Nelle tonalità Provence, grigio ghiaccio metallizzato o in tanti altri colori scelti dai clienti. Durante questa notte, lo straordinario garage di Fornes risplende sopra le due sportive. Una combinazione che esercita un’attrazione magica. Qui, nella baia di Singapore, per la Macan ha inizio un viaggio elettrizzante, che parte dalla città-giardino e prosegue sulle strade di tutto il mondo.

Porsche Campus Singapur:

Porsche Campus Singapur:

La regione della ASEAN (Association of Southeast Asian Nations) sta diventando uno dei mercati più importanti per Porsche. Entro il 2030, si stima che l’unione di Stati sarà la terza area economica per grandezza, dietro a Cina e USA. Aperto di recente, il Porsche Campus rispecchia questo andamento e coordina le attività di Porsche Asia Pacific. Nel Guoco Midtown si trovano moderni uffici e sale riunioni. Una chicca è l’area destinata alle consegne: i clienti ricevono le proprie vetture sportive al sesto piano. Al pian terreno, il giorno prima dell’anteprima della Macan, è stato inaugurato il Porsche Studio Singapur, una delle oltre 20 realtà di tutto il mondo che consentono di vivere da vicino il brand anche qui, con tanto di proposte gastronomiche, spazi per il co-working e aree dedicate al lifestyle.
Matthias Kriegel
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Erik Raidt
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