Rettilineo, che noia!
Servono appena 30 centimetri di neve farinosa e freddo intenso. E ovviamente molto spazio. Basta questo, all’allenamento di guida invernale di Samedan, nei Grigioni, per avvertire quanto dinamica e sicura la Porsche Cayenne si possa spostare su ghiaccio e neve grazie alla trazione integrale e a numerosi sistemi di assistenza
Training di guida invernale
Porsche Cayenne S
Emissioni CO2 (combinato): 215–211 g/km
Consumo urbano: 11,5–11,3 l/100 km
extraurbano: 8,1–8,0 l/100 km
combinato: 9,4–9,2 l/100 km
Emissioni di CO2 derivanti dalla messa a disposizione di carburanti: 47 g/km
Classe di efficienza: G (Stato 11/2020)
Il valore medio delle emissioni di CO2 di tutte le nuove vetture vendute in Svizzera è pari a 137 g/km.
Nessun fiocco in vista. Il grigio verdastro è il colore predominante al Grand Resort Bad Ragaz in questo mezzogiorno invernale. Inverno? Qui non cade alcun fiocco, anzi regnano umidi 8 gradi. Pensare a neve e ghiaccio sembra del tutto assurdo, sebbene alcune bianche vette dei Grigioni si intravedano con un po’ di fatica nella nebbia alta. «Tranquilli, non resterà così», afferma Matthias Hoffsümmer, istruttore di Porsche Driving Experience, riferendosi al cielo azzurro e al sole accecante sulla neve farinosa di Samedan. Condizioni ideali per imparare il giusto tocco di mano e sul pedale dell’acceleratore su una Porsche Cayenne in condizioni stradali invernali.
Quindi si parte. Percorriamo i circa 100 chilometri di salita nell’Engadina a bordo della Cayenne S da 440 CV che deve le sue prestazioni esuberanti ai due turbocompressori del motore V6 da 2,9 litri. La terza generazione dello spazioso e confortevole SUV Porsche con trazione integrale di serie e cambio Tiptronic a otto marce è sul mercato dalla fine del 2017. Nel nuovo sviluppo non è rimasta intoccata neppure una vite del modello precedente.
Già nel centro storico di Coira impariamo ad apprezzare le quattro ruote sterzanti. Sotto gli 80 km/h, le ruote posteriori sono ruotate di tre gradi in opposizione alle ruote anteriori, il che aiuta notevolmente nelle strette curve cittadine. A velocità più elevate è assicurata una maggiore stabilità in curva grazie allo sterzo parallelo. Saliamo per una ripida collina fino a Malix. Siamo ancora sempre circondati da prati invernali color bruno dorato sgombri da neve. In cambio, il sole sbuca finalmente tra le nuvole. Attraversiamo Corvalda e Valbella, dove gli appassionati di sport invernali sopraggiungono a frotte, gli sci in spalla diretti verso lo skilift.
Partenza sul Giulia: sulla strada per Cho d’Punt attraverso il passo solitario le strade sono ancora prive di neve
Ma è solo ai piedi del Passo del Giulia che l’inverno ci accoglie: neve scintillante nel sole della sera, la Cayenne S sfreccia senza sforzo e dolcemente sui tornanti fino alla cima del passo, dove la torre di legno rosso del festival Origen, un teatro temporaneo, brilla alla luce della sera. Ma la Cayenne è un’auto sportiva? Decisamente sì, nonostante cinque posti, 770 litri di volume di carico con schienale sollevato nella zona posteriore e 4,92 metri di lunghezza. Una discesa ripida fino a Silvaplana; nell’ultima luce del giorno passiamo davanti al Kempinski Grand Hotel des Bains a St. Moritz. Pieni di aspettative per il giorno successivo.
Come si comporta la Cayenne
sulla neve profonda o sul ghiaccio?
Che inizia inondato di luce sotto un cielo senza nuvole. Meno 22 gradi indica il termometro del cruscotto. All’ombra sembrano anche dieci gradi in meno, ma il sole ha una notevole potenza qui, a oltre 1.700 metri sul livello del mare. Di fronte a noi si estende un’ampia area innevata ai margini del quartiere di Samedan di Cho d’Punt. Su un campo di neve spianato sono sparsi alcuni coni rossi. L’istruttore Matthias Hoffsümmer ci divide in gruppi e ci assegna le auto: iniziamo l’avventura dell’allenamento di guida invernale su una Cayenne Turbo. Come si comporta l’auto nella neve profonda o sul ghiaccio senza sistemi di assistenza? Come si reagisce correttamente a una sbandata del posteriore o a uno slittamento in linea retta della Cayenne che si rifiuta di sterzare? E come ci si sente quando un SUV va in drifting di traverso su una superficie innevata? «Chiunque sia in grado di anticipare e dominare tali situazioni così estreme sarà più sicuro anche nel normale traffico stradale in inverno», afferma Hoffsümmer.
Si comincia con brevi gare di sprint: accelerazione sulla neve, svolta alla fine della pista e ritorno alla partenza. Il lavoro più duro è a carico del controllo della trazione come parte del Porsche Stability Management (PSM), in cui sono riuniti tutti i sistemi di assistenza per l’adattamento ottimale della vettura a qualsiasi superficie. La Cayenne fa la sua corsa in tutta sicurezza. Quando il PSM è spento, tuttavia, il guidatore inizia a sudare. Non appena svoltiamo, comprendiamo immediatamente perché questa manovra andrebbe provata solo su una pista chiusa. Qui proprio non ce la facciamo a smettere di sorridere, ma su strada le risate si spegnerebbero immediatamente: la Cayenne prosegue senza fermarsi, scivola attorno al punto di svolta e poi va via diritta. «Apri lo sterzo», chiama Hoffsümmer via radio nell’abitacolo. Vuol dire raddrizzare il volante, girarlo un po’ indietro ed ecco che già la Cayenne avanza precisa nella giusta direzione. Tuttavia è impressionante quali forze prevalgano nella scivolata. Quanto sollievo il PSM fornisca effettivamente al guidatore, lo percepiamo anche dopo, mentre ci esercitiamo ad evitare un ostacolo fittizio. La neve, ormai da tempo completamente rimestata, offre solo un appoggio insicuro senza PSM, ma con il gancio rapido sinistra-destra si può gestirlo pressoché senza problemi.
Diamo un piccolo colpo di
gas e ci lanciamo in discesa
Segue l’intermezzo fuoristrada nella vicina cava di pietrame. Le salite sui cumuli di detriti ispirano timore reverenziale, soprattutto perché si dovrebbe poi scendere dall’altra parte. «Seleziona la modalità di guida ‘Sabbia’», sono le indicazioni impartite dall’istruttore. Sabbia? Assolutamente sì, perché le sue qualità di adesione sono paragonabili alla neve farinosa. Ma non c’è tempo per godersi la vista perché il piccolo istruttore in fondo alla valle attira lo sguardo quasi per magia. Fin laggiù? Attiviamo l’assistente per la guida in discesa Hill Decent Control, diamo un piccolo colpo di gas alla Cayenne e ci lanciamo in discesa. Allacciare le cinture, ma comunque rilasciare il piede dal pedale del freno, perché, intervenendo in modo mirato con i freni su tutte e quattro le ruote, l’elettronica ci porta lentamente a valle con precisione. La velocità può essere anche regolata usando il Tempomat. Un po’ più veloce? 18 km/h vanno certamente bene.
A questo punto è ora di fare lo scodinzolo in piano. Hoffsümmer ha tracciato uno slalom, per il quale dobbiamo sviluppare la sensibilità per il drifting e l’angolo giusto per approcciare le curve. La sterzata è eseguita al minimo sul volante e invece soprattutto con il pedale dell’acceleratore. Bisogna percorrere dapprima metà curva, controsterzare al momento giusto e accelerare forte per affrontare la svolta successiva. Un vero divertimento. Ma solo il preludio dell’alta scuola a cui Hoffsümmer ci vuole introdurre poi: la svolta a 180 gradi con sbandata da rally.
Dopo uno o due
giri filiamo via lisci
Sembra abbastanza semplice, in teoria. Bisogna iniziare la curva, quindi sterzare in direzione dell’esterno della curva e toccare il freno: l’auto si gira all’interno della curva e poi sbanda attorno alla curva con un forte tocco al pedale dell’acceleratore. «Se lo fanno gli scandinavi, allora lo possono fare di certo anche gli svizzeri», punzecchia l’istruttore via radio. Nella pratica, la nostra Cayenne Turbo spinge in linea retta – l’angolo di sterzata è troppo accentuato – o non arriva a sbandare, perché è troppo poco angolata rispetto al tracciato della curva. La colpa non è della macchina, ma – come il più delle volte – del guidatore. Ma dopo tre o quattro tentativi sappiamo come fare. Come in orbita, la Cayenne si sposta di 180 gradi in un ampio arco sbandando attorno al punto di svolta. Hoffsümmer alla radio sprizza di gioia.
Per finire, riunisce tutti gli esercizi in un percorso completo: avvio rapido, seguito da una manovra evasiva in un breve slalom, poi svolta con sbandata controllata e poi lo stesso ancora una volta sul rettilineo opposto. Dopo uno o due giri filiamo via lisci, tocchiamo delicatamente i pedali, sterziamo con sensibilità e siamo felici della precisione con cui la Cayenne Turbo attua i nostri comandi di guida. Questo slancio crea dipendenza. Dimentichiamo totalmente le dimensioni e il peso del grosso SUV. Il sole sta già toccando le prime vette quando Hoffsümmer ci viene a riprendere dalla pista ghiacciata e noi protestiamo scherzosamente. Sulla via del ritorno verso Bad Ragaz mani e piedi cominciano già un po’ a fremere: non si potrebbero fare i tornanti sul lato nord del Giulia con una fulminea e precisa sbandata controllata? Ma rimane solo una tentazione: un drifting non c’entra nulla con il traffico stradale e in fondo il ricordo delle prime evoluzioni a Cho d’Punt è ancora fresco.
Quanta sicurezza porti all’auto il Porsche Stability Management, mantenendo intatto il piacere di guida, lo possiamo davvero apprezzare solo dopo questa giornata sulla neve.