«Sarà la mia auto»
Il norvegese Erling Henningstad è uno dei 20.000 potenziali acquirenti della Porsche Taycan al mondo. Come gli è venuta l’idea di comprare un’auto di cui non sa praticamente nulla, tranne che si tratta di una Porsche?
Porsche Taycan Turbo
Consumo elettrico combinato: 26,0 kWh/100 km;
Emissioni CO2 combinato: 0 g/km
Porsche Taycan Turbo S
Consumo elettrico combinato: 26,9 kWh/100 km;
Emissioni CO2 combinato: 0 g/km
(Stato 10/2019)
Un vento fievole porta il rumore del traffico dell’autostrada E6 fino a Skedsmokorset. Andando verso sud si arriva a Oslo dopo soli 25 chilometri. Se si va verso nord, si raggiunge Capo Nord dopo circa 2.200 chilometri. Erling Henningstad, 57 anni, camicia blu a scacchi, barba curata, esce sulla veranda della sua casa e socchiude gli occhi guardando il sole. Sul piazzale di ghiaia della fattoria risalente a 150 anni fa e le cui pareti di legno brillano di un bianco candido come se i pittori avessero finito di pitturarle solo mezz’ora prima, si erge un’asta su cui sventola la bandiera rosso-bianco-blu della Norvegia. Lì accanto è parcheggiata una Tesla Model S che a breve sarà sostituita da una Porsche Taycan. L’ingegnere di software si avvicina incuriosito a una modesta valigia in alluminio. La apre, guarda dentro. Tira fuori con cautela un’auto bianca e la ammira sotto i raggi solari. È un modellino 1:10 della sua futura vettura sportiva. Henningstad lo osserva da tutte le angolature. Il suo sguardo continua a soffermarsi sui singoli dettagli. Sorride. La sua espressione rivela tutta la gioia che prova in attesa della sua prima Porsche.
Avere una Porsche è sempre stato uno dei sogni di Henningstad. Trent’anni fa stava per diventare realtà. Allora voleva comprare una Porsche 911. Ma c’erano la famiglia, il primo figlio e la necessità di avere spazio utile per passeggino e bagagli. Henningstad decise di acquistare un’altra vettura, ma il sogno di avere una Porsche è rimasto. Per molto tempo. Fino a quando sul sito internet di una rivista automobilistica norvegese ha visto per la prima volta il progetto Mission E. «È stato come un fulmine a ciel sereno», ricorda. Dal progetto è nata la nuova Taycan e i potenziali acquirenti norvegesi la possono prenotare dall’aprile dello scorso anno. Da quel momento Porsche ha ricevuto dal paese scandinavo più di 2.700 acconti di acquisto, uno di questi è di Erling Henningstad: «Sarà la mia auto».
Trazione elettrica e Porsche era l’abbinamento che aspettava da tempo. «Sono un accanito automobilista. E sono un grande fan dalla propulsione elettrica». Lo è diventato, si deve aggiungere, perché in casa Henningstad il primo ad avere un’auto elettrica non è stato certo il padre, bensì il figlio Nils-Henrik, la cui prima auto elettrica era una Kewet color verde rospo, un veicolo di produzione danese che raggiungeva una velocità massima di 80 km/h e aveva costi di gestione gradevolmente bassi.
Papà Erling ne ha calcolato accuratamente i vantaggi, ma il suo cuore non si è mai veramente appassionato alla piccola vettura. A differenza del motorsport. Da giovane andava regolarmente sui circuiti, per puro divertimento. Fino al Rudskogen Motorsenter, il circuito asfaltato più vecchio della Norvegia, ci vuole poco meno di un’ora e mezza. Qui faceva giri veloci alla ricerca della linea ideale, compensazione perfetta per il suo lavoro di programmatore. Venticinque anni fa Henningstad ha sviluppato un software per gestire le informazioni dell’industria petrolifera e del gas che oggi è utilizzato nei settori più disparati. Ad esempio, è stato usato anche per costruire il nuovo teatro dell’opera di Oslo.
3 DOMANDE A: Thomas May, responsabile Area Nord Europa di Porsche AG
1. Signor May, quale ruolo svolge la Norvegia nel mercato vendite di Porsche?
Quest’anno in Norvegia venderemo circa 750 vetture, probabilmente nel 2020 saranno il triplo grazie alla Taycan.
2. Dall’aprile 2018, in Norvegia chi è interessato alla Porsche Taycan può farsi mettere in lista. Cosa ne pensa?
Il programma è stato lanciato proprio in Norvegia. Visto il grande consenso ottenuto dai clienti lo abbiamo diffuso a tutti i mercati Taycan del mondo.
3. Quali clienti raggiunge il marchio in Norvegia con la Taycan?
Grazie alla Taycan acquisiamo soprattutto nuovi clienti: oltre il 70% degli acquirenti in lista non era mai stato prima un cliente Porsche.
La Norvegia promuove la mobilità elettrica come nessun altro Paese al mondo. Dal 2012 l’acquisto di un’auto elettrica è esentato sia dalla tassa di importazione, calcolata in base alle emissioni di CO2, che dall’IVA del 25%. In Norvegia chi guida un’auto elettrica è soggetto a una tassazione sugli autoveicoli ridotta e non paga né parcheggi né pedaggi. Inoltre, si possono utilizzare le corsie riservate ad autobus e taxi. Il risultato è straordinario: per la prima volta, nel marzo del 2019, in Norvegia sono state immatricolate più vetture elettriche che auto con motore a benzina o diesel.
Sopraffatto dal successo, lo Stato ha dovuto mettere dei freni. A Oslo ora non è più possibile ricaricare gratuitamente la batteria. Ma le sovvenzioni pubbliche riescono a convincere uomini come Erling Henningstad. All’inizio voleva comprare due vetture: un’auto elettrica per andare ogni giorno al lavoro e un’altra con motore a combustione per raggiungere senza soste la casa vacanze situata sui monti Jotunheimen a 300 chilometri di distanza.
Poi ha visto la Tesla Model S. Da quel momento ha iniziato a girare solo con motore elettrico. Per raggiungere l’ufficio di Oslo e per andare a sciare o fare escursioni in montagna. «Ha funzionato alla perfezione», soprattutto grazie alla prima colonnina di ricarica ultraveloce della Norvegia ubicata a metà strada, a Lillehammer. Qui Henningstad, sua moglie Elin Lauvstad, la figlia Hannah e il figlio Nils-Henrik si fermavano spesso per la pausa pranzo. E continuavano poi con la batteria piena. Solo una volta ha avuto «Rekkeviddeangst», che tradotto significa «ansia d’autonomia», vale a dire la paura di rimanere per strada con la batteria scarica. Nel 2013 questa espressione è stata la seconda fra le «parole dell’anno» norvegesi. «Stavamo tornando dalla montagna. E in teoria la batteria aveva ancora energia sufficiente». Aveva, se le condizioni fossero state quelle di sempre. Ma così non fu. C’era −20°. E questo si ripercuoteva su energia e autonomia.
«Rekkeviddeangst»
è il termine norvegese che indica l’«ansia d'autonomia», una sensazione oramai svanita per Erling Henningstad e il figlio Nils-Henrik
Ben presto divenne chiaro che la carica restante non sarebbe bastata fino a casa e così la Tesla ha raggiunto a fatica una stazione di servizio con una normale connessione elettrica. «Siamo arrivati a casa dopo mezzanotte», racconta Henningstad. Oggi riesce a riderci sopra. «Ma quel giorno non è stato affatto divertente aspettare per ore, in una stazione isolata, al freddo gelido, che si riempissero le celle della batteria».
10.711
è il numero dei punti di ricarica pubblici in Norvegia alla fine dell'anno scorso – per un numero attuale di circa 220.000 vetture elettriche
Non gli è più successo. E comunque, l’ansia d’autonomia svanisce a ogni nuova colonnina di ricarica. Alla fine dello scorso anno, in Norvegia c’erano 10.711 punti di ricarica pubblici per un numero attuale di 220.000 auto elettriche. Nessuno teme che le infrastrutture non siano al passo con il boom delle auto elettriche. La maggioranza delle case norvegesi vengono riscaldate con l’energia elettrica. Di conseguenza, la Norvegia dispone di una rete elettrica potente e ben sviluppata. Poiché le case consumano sempre meno energia grazie a lavori di modernizzazione e isolamenti all’avanguardia, rimane sufficiente energia anche per le auto elettriche. E per finire: la Norvegia ricava quasi tutta l’energia elettrica da fonti rinnovabili, di cui il 96% proviene dalla forza delle acque, quindi senza emissioni di CO2.
«Utilizzando un motore elettrico si viaggia, sul lungo termine, in modo più pulito che con altri tipi di propulsione», sostiene Henningstad. «Soprattutto in città o in periferie ad alta densità di popolazione è importante che le auto siano meno inquinanti e più silenziose possibile». E trova «fantastico» il fatto che ora ciò sia possibile anche con una Porsche. In aggiunta ha una grande fiducia nel marchio. Le vittorie sui circuiti. Il design. L’entusiasmo della stampa. «E il fatto che i tedeschi sanno come costruire auto di qualità».
Henningstad non ha ancora scelto l’allestimento finale della sua Taycan. Probabilmente sarà bianca, come il modellino 1:10. Ma, sostiene, il colore non è poi così importante. «Mi aspetto soprattutto un handling migliore, prestazioni attendibili e una qualità superiore».
Per inaugurare la sua Taycan Henningstad ha già scelto una piccola strada provinciale, tutta curve, non lontana dalla sua tenuta. E ha già deciso anche la playlist: Beatles e Dire Straits.
A quel punto guiderà davvero la sua prima Porsche. Le mani di Henningstad sembrano essere appoggiate su un volante proprio ora. Il suo sogno è a portata di mano.
Ricaricare è facile
Non arrivare a destinazione perché la batteria si scarica in viaggio è il timore degli scettici dell’auto elettrica. Quali sono le soluzioni di Porsche?
Ionity
Una rete capillare di potenti stazioni di ricarica è il progetto a cui lavora Ionity, una joint venture di BMW, Daimler, Ford e il gruppo Volkswagen con Porsche e Audi. L’obiettivo per la fine del 2020 è di installare una stazione Ionity con colonnine di ricarica in media ogni 120 chilometri lungo i principali assi di percorrenza europei.
CCS
Il sistema di ricarica più efficiente in Europa e negli Stati Uniti si chiama Combined Charging System (CCS). Dalla Finlandia alla Spagna esistono al momento circa 7.000 stazioni CCS. La Porsche Taycan utilizza questo standard, adottato di comune accordo da molte case automobilistiche. Diversa è la situazione in Giappone e in Cina, dove Porsche offre rispettivamente gli standard CHAdeMO e GB / T.
Ricarica domestica
A casa, i possessori della Taycan potranno ricaricare la loro vettura con fino a 11 kW tramite corrente alternata (AC). Secondo le stime di Porsche si tratta dell’80% circa degli utilizzatori. A verificare se questo metodo funziona sono i servizi Charging Pre-Check e Home Check. Su richiesta, gli esperti dei Centri Porsche forniscono consigli sulla scelta degli accessori di ricarica più adatti, studiati per prese domestiche o per una rete da 400 Volt, se disponibile.
Ricaricare in viaggio
Il tempo ottimale per raggiungere fino all’80% della capacità di carica è di 22,5 minuti. Ciò è possibile con colonnine da 800 Volt che erogano una potenza fino a 350 kW e in soli cinque minuti forniscono alla batteria agli ioni di litio energia sufficiente per circa 100 chilometri (in base allo standard WLTP). Porsche Engineering ha sviluppato le colonnine di ricarica intelligenti e sottili che saranno il segno distintivo delle stazioni di ricarica a elevata potenza di Porsche.
Charging Planner*
Il Charging Planner di Porsche pianifica gli itinerari di viaggio tenendo conto delle soste per la ricarica. Il navigatore calcola il percorso più intelligente in base alle informazioni sul traffico in tempo reale. Il tracciato viene pertanto modificato continuamente per consentire di raggiungere le possibili stazioni di ricarica senza problemi. Il sistema Charging Planner rileva anche la potenza delle stazioni di ricarica e calcola i tempi necessari per una ricarica ottimale fino all’80%. Per la massima potenza di ricarica il sistema regola tempestivamente il raffreddamento o il riscaldamento della batteria Plus da 93 kWh prima della sosta, in modo da preparare al meglio tutte le celle per il processo di ricarica. Il Charging Planner è integrato anche nella Connect App di Porsche.
* Disponibile per la commercializzazione in Europa e negli Stati Uniti.
Ricaricare nei centri Porsche
600 concessionari nel mondo saranno dotati delle colonnine CC ad alte prestazioni e degli impianti di ricarica AC. Durante la ricarica dell’auto i viaggiatori possono avvalersi della nuova offerta di servizi Porsche, come sale riunioni, spazi di co-working, lounge, ristoranti e angoli dedicati ai bambini.
Porsche Charging Service
Porsche Charging Service cerca le stazioni di ricarica adatte e gestisce le spese tramite i dati di pagamento memorizzati nel sistema centrale. La relativa app gratuita e il sistema di navigazione Porsche guidano i clienti alla colonnina selezionata. Puntualmente per il lancio sul mercato, la piattaforma dispone di circa 100.000 punti di ricarica in dodici Paesi.
Una stazione di ricarica disponibile ogni 100–150 chilometri.
L’80% circa delle ricariche viene eseguito a casa, secondo le stime di Porsche.
La Taycan Turbo ha un'autonomia di 450 chilometri (in base allo standard WLTP). La Taycan Turbo S arriva fino a 412 chilometri.
7.000 stazioni di ricarica CCS in Europa.
600 Centri Porsche in tutto il mondo offriranno la possibilità di ricaricare le vetture elettriche.
Con la tecnologia di ricarica a 800 Volt, il tempo ottimale per la ricarica dell'efficiente batteria Plus della Taycan dal 5 all'80% di SoC (State of Charge / stato di carica) è di 22,5 minuti.