Lontano dall’asfalto

Rocce bizzarre, mongolfiere colorate, grotte antichissime e prelibatezze culinarie: la Cappadocia offre una cornice incredibile. Analogamente alla nuova Macan 4S, con la quale Christophorus esplora la popolare regione della Turchia. Per lo più in modalità offroad.

   

Poco dopo le cinque del mattino inizia il trambusto. Sebbene nessuno sappia ancora esattamente cosa accadrà tra un’ora, molte persone sono già sulle strade del comune turco di Göreme. Ben imbacuccate, sorseggiano tè, controllano il livello della batteria dei loro cellulari e attendono il segnale. 

In Cappadocia è nevicato, il che complica il progetto. Quando il cielo sopra la regione dell’Anatolia Centrale si rischiara al rallentatore, il termometro indica meno nove gradi Celsius. All’orizzonte si profila indistinto il paesaggio vulcanico con le sue mirabili formazioni rocciose. Una prima anticipazione di una zona che, secondo un’antica leggenda, era il «parco giochi degli dèi». Oggi, il sottile strato di neve, che sembra zucchero a velo, conferisce a questo luogo un aspetto ancora più suggestivo. Stiamo parlando delle straordinarie formazioni rocciose di tufo che in Cappadocia spuntano dal terreno come in una fiaba, ricordando asparagi, berretti a punta o funghi giganti. Pare siano centinaia di migliaia. 

I ricercatori concordano: la natura ha impiegato millenni per creare quest’opera d’arte. I cappadoci non si sono limitati ad ammirare le rocce. Le hanno anche usate come abitazioni e persino realizzato chiese al loro interno. Dal 1985, sono riconosciute dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità.

In Cappadocia, la nuova Porsche Macan 4S deve dimostrare il suo talento fuoristradistico. Per farlo, è equipaggiata al meglio di serie: ciascun asse viene azionato da un potente, efficiente motore elettrico. Quando il Launch Control è attivo, la potenza del sistema è di 380 kW (516 CV; Macan 4S Electric: emissioni CO₂ combinato (WLTP) 0 g/km, consumo elettrico combinato (WLTP) 20,7 – 17,7 kWh/100 km, autonomia elettrica combinata (WLTP) 512 – 606 km, autonomia elettrica in aree urbane (WLTP) 660 – 776 km) e 820 Nm di coppia. Per ridurre al minimo lo slittamento, l’elettronica gestisce l’interazione dei due motori elettrici pressoché in tempo reale. Il che significa che il Porsche Traction Management (ePTM) ripartisce l’immensa forza motrice entro dieci millisecondi, vale a dire circa cinque volte più velocemente rispetto ai sistemi a trazione integrale convenzionali.

Via dall’asfalto, inizia l’avventura

Atıl Ulaş Cüce:

È arrivato in Cappadocia circa 30 anni fa, si è innamorato della regione ed è rimasto. Oggi è una delle guide più esperte di questa zona straordinaria, ricca anche di storia.

Quando i fari HD Matrix LED della Macan 4S illuminano le prime rocce nei pressi di Göreme, non manca più molto all’alba. L’esperto della Cappadocia Atıl Ulaş Cüce ci fa passare da vie strette che non hanno mai visto l’asfalto. Da quasi 30 anni mostra il pittoresco paesaggio nel cuore della Turchia ai turisti. Tra questi, anche alcuni possessori di Porsche, sostiene Atıl, ma nessuno si è mai addentrato così tanto nel territorio come abbiamo intenzione di fare noi oggi. Più la Macan 4S si avvicina ai monti, più diventa impegnativo il tracciato. A un certo punto, il sentiero è composto prevalentemente da solchi e gobbe. L’espressione di Atıl tradisce crescente preoccupazione.

Due clic sul display centrale ed ecco tornato il suo sorriso. La modalità di guida offroad attivata appronta la trazione integrale a terreni impegnativi. Nel farlo, un bloccaggio longitudinale virtuale limita il numero di giri differenziale tra asse anteriore e posteriore, migliorando al massimo la trazione. E il telaio imposta l’assetto offroad, sollevandosi di 20 millimetri al primo livello.

Chi sceglie l’opzione «terreni speciali» ottiene dalla Macan 4S un totale di 40 millimetri in più di distanza dal suolo. Senza contare che il pacchetto Offroad Design opzionale permette al muso della nostra vettura di raggiungere un angolo di attacco fino a 17,4 gradi. A bordo sono tutti d’accordo: queste opzioni 4x4 sono una svolta. Ora la Macan si arrampica sul terreno sicura e agile. Dai sedili anteriori notiamo quanto diventino selvaggi i sentieri, pur non percependo alcuna fatica né da parte del telaio né del motore.

Stile autentico:

Fuori giungla di rocce e ruote da 21” grigio Vesuvio in stile offroad, dentro comfort elevato con tanta pelle e tre display perfettamente integrati.

Quando il cellulare di Atıl suona, arriva l’atteso segnale: le mongolfiere si libreranno nell’aria all’alba. Nel parco giochi degli dèi l’atmosfera cambia rapidamente. Parcheggiamo la Macan 4S su un’altura e osserviamo la valle che si riempie di pullman e pulmini. Tra questi, vecchi fuoristrada trainano lunghi rimorchi che trasportano i cesti delle mongolfiere. Alla fine, delle cabriolet americane rosa degli anni Settanta prendono posizione: i loro conducenti si sono portati appresso camerini in tela. I voli in mongolfiera sono ormai l’attrazione turistica più importante in Cappadocia. Quando si alzano in cielo, però, non è più solo una questione di panorami spettacolari. Spesso l’obiettivo è una foto perfetta.

Una Porsche e 100 mongolfiere 

Poco dopo, le prime 20 mongolfiere decollano. Le fiamme dei loro bruciatori rischiarano i palloni aerostatici, creando un motivo da cartolina incredibilmente bello. Sopra una vallata colma di bizzarre formazioni rocciose, le sfere colorate vanno incontro all’alba. Sembra un’immagine sdolcinata, invece è piuttosto magica. Nel bel mezzo di tutto ciò, la Macan 4S color Oak Green Metallic sembra provenire dal futuro. «Meraviglioso, vero?», chiede Atıl con gli occhi che brillano. Dopo così tanti anni in Cappadocia, ancora non si è stancato di questa vista. E capiamo perché.

Lo spettacolo dura circa un’ora. Oggi sono più o meno 100 le mongolfiere che ci volano attorno, 170 quelle che hanno un’autorizzazione ufficiale. Questo numero non sembra solo enorme, lo è. Lo si può paragonare a una colonia di api che cercano tutte insieme il nettare in un cespuglio. 

Seguiamo uno dei palloni colorati sino al punto dell’atterraggio. L’itinerario attraversa il paesaggio roccioso. I massi appuntiti – i guardiani della Cappadocia – stanno lì come osservatori silenziosi. 

«Prima dell’avvento delle mongolfiere, venivo qui a piedi con i turisti», racconta Atıl indicando la via. «Alcuni lo fanno ancora, altri vengono solo per i palloni aerostatici. I tempi cambiano, ora va di moda volare in mongolfiera.» 

Alba in Cappadocia:

Completamente elettrico e dotato di oscurante, il tetto in vetro a due pannelli offre una vista ampia.

Çağlar Aksoylu:

È pilota di una delle 170 mongolfiere che possono librarsi in aria sopra la Cappadocia. Per Çağlar è come se potesse stare su una nuvola ogni mattina. Oltre a pilotarle, contribuisce alla loro progettazione e a quella dei bruciatori e dei cesti.

Çağlar Aksoylu fa atterrare il cesto della sua mongolfiera direttamente sul rimorchio. I 18 passeggeri esultano e applaudono. Çağlar risponde con un grande sorriso sotto gli occhiali da sole specchiati. L’ex giocatore di basket 35enne lavora da quattro anni come pilota di mongolfiera professionista. «Partecipo persino alla progettazione delle mongolfiere, dei cesti e dei bruciatori. Produciamo qui nella zona», spiega orgoglioso. Qual è la cosa che gli piace di più del suo lavoro? «Posso restare sospeso tutti i giorni su una nuvola.»

La voce di quest’attrazione sembra essersi sparsa in tutto il mondo, di conseguenza l’affluenza in loco è enorme. Ma come è iniziato tutto ciò? Atıl lo sa. «All’inizio degli anni Novanta, un tour operator tedesco ebbe l’idea di far volare una mongolfiera sopra la Cappadocia», racconta. Alla scadenza del contratto, il pilota della mongolfiera rimase e continuò a proporre il servizio. Nel corso degli anni, l’interesse è cresciuto e così anche l’offerta. Alla fine, sono stati i social media ad alimentare la richiesta come un turbo.

Il polo opposto rispetto a questa evoluzione sembra essere il ristorante Green Garden, che si trova nella piccola località di Ayvali, a 20 minuti di distanza. Durante il viaggio, la Macan 4S mostra il suo lato delicato, avanzando silenziosa e incredibilmente confortevole. Il che si deve soprattutto alla gestione degli ammortizzatori PASM, che, grazie alla tecnologia a doppia valvola, consente di regolare individualmente gli stadi di estensione e compressione e, di conseguenza, di passare in un baleno da performance a comfort. E viceversa. Un altro dettaglio che favorisce il comfort: l’asse posteriore sterzante con sterzata massima di cinque gradi, per la prima volta disponibile su una Macan.

A passo leggero:

Grazie alla trazione integrale intelligente e alla coppia fino a 820 newton metri, la Macan 4S si arrampica senza problemi nello spettacolare paesaggio roccioso.

Güler Gürbüz:

Da molti anni cucina piatti tradizionali della Cappadocia per i suoi ospiti. Il suo suggestivo ristorante si chiama Green Garden e incanta la clientela con un raro forno esterno in terracotta.

La maggiore agilità si avverte soprattutto durante la danza dinamica, dato che il rapporto di sterzo sull’asse anteriore è così più diretto del 15 percento. Ma la coda sterzante è d’aiuto anche nel traffico urbano e durante le manovre: fino a circa 80 km/h, infatti, le ruote posteriori sterzano in direzione opposta rispetto a quelle anteriori. 

Il viso di Güler Gürbüz si illumina quando entriamo nel suo giardino verde. Nel suo ristorante, cucina secondo la tradizione. La cosa più importante? Uno speciale forno esterno rivestito in terracotta. Atıl è sicuro che nella regione ne siano rimasti solo due. Con questa tecnica, la carne viene cotta in maniera oltremodo delicata, risultando molto tenera. 

Dopo aver mangiato, Atıl vuole visitare ancora una gola particolarmente pittoresca. Un sentiero scende ripido, appena largo abbastanza per noi. Sulle pronunciate pareti rocciose c’è un numero di telefono. «È di un soccorso stradale, nel caso in cui qualcuno con un’auto a noleggio restasse di nuovo bloccato. Non accade di rado», spiega la guida. La Macan 4S supera il tracciato senza alcun problema. In discesa come in salita. 

Specialità regionale:

Tenera carne di agnello cotta in una pentola di terracotta, con verdure, cipolle e aglio.

Ricariche prive di stress

Alla fine della giornata, torniamo lentamente a Göreme. Tutta l’eccitazione del mattino è svanita. I turisti sono seduti felici nei numerosi ristoranti. La Macan si dirige verso una delle poche colonnine di ricarica del paesino. La batteria ad alta tensione con una capacità di 100 kWh lordi ha ancora il 45 percento circa di autonomia. In teoria, grazie al suo sistema da 800 volt, il SUV potrebbe ricaricare la batteria dal 10 all’80 percento in 21 minuti*, a patto che ci sia una colonnina a ricarica rapida CCS. Qui a Göreme la potenza è di 10,9 kW. Nessun problema, oggi tanto non si guida più, quindi ricarichiamo senza stress durante la notte.

Zehra e Hasan Daşdeler:

Zehra ha rilevato l’Amber Cave Suites dal padre Hasan. Un hotel particolare, che propone ai suoi ospiti camere all’interno dei Camini delle Fate, come vengono chiamate le caverne nelle rocce della Cappadocia.

Per arrivare al nostro ultimo appuntamento ci vogliono tre minuti a piedi in salita. Lì ci aspetta Zehra Daşdeler, che ha rilevato l’hotel del padre. E non un hotel qualsiasi: l’Amber Cave Suites è in una posizione pittoresca e offre ai suoi ospiti stanze all’interno dei Camini delle Fate, come vengono chiamate le rocce appuntite nelle quali un tempo i cappadoci scolpivano le loro abitazioni. Si dorme in un’accogliente caverna senza rinunciare alle comodità di un buon albergo. L’ambiente è tanto raffinato quanto unico. Zehra gestisce l’hotel con tanto amore. 

Quando è cresciuta qui, la vita e il turismo erano di gran lunga più lenti. «Allora la gente veniva per una o due settimane, oggi si ferma per una o due notti. A molti bastano alcune foto per Instagram. Ma anche questo cambierà di nuovo.»

Le sue parole riecheggiano quando riprendiamo il viaggio d’esplorazione all’alba successiva. La batteria della Macan 4S ha una buona autonomia, il programma Offroad è stato attivato. 

Abbiamo tempo, ci facciamo trasportare. Atıl ci porta a una sorta di via ferrata per auto, dove il sole, quando sorge, rimbalza da una roccia all’altra. La magia della Cappadocia. Un parco giochi degli dèi.

Una favola:

La vista dal tavolo della colazione dell’Amber Cave Suites, un hotel realizzato nella roccia nella località di Göreme.
Dani Heyne
Dani Heyne

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