In gara 

A volte basta una testimonianza per dare nuovo impulso alla passione. Magari utilizzando la propria Porsche d’epoca nell’ambiente che le è più naturale: le corse. 

   

Le idee migliori sono spesso quelle condivise dopo averle sperimentate di persona. Quando poi c’è una passione in comune, allora i codici di trasmissione sono semplici, efficaci, immediati. Come è successo a Paolo Marcattilj, ingegnere pisano trapiantato a Piombino e poi (quasi) definitivamente a Milano, che da giovane irrequieto, dopo aver lasciato qualche cicatrice di troppo sui campi di motocross, complici Aspes e SWM, devia la sua passione dalle due alle quattro ruote. Una scelta vissuta tra i passaggi rituali fatti di modelli e potenze in ascesa, che nel 1998 approda inesorabilmente a Porsche con l’acquisto di una 911 tipo 964. 

Dna corsaiolo:

Dna corsaiolo:

La 911T di Paolo Marcattilj alla Coppa dei Fiori, una delle tante prove corse tra Italia ed Europa.

È l’inizio di una liason che dura nel tempo e che, nel 2010, si concretizza in una 911T del 1968, acquistata allo scopo di correre. Agile, scattante, sincera, è un piacere da guidare e Paolo decide di usarla nelle gare di regolarità, soprattutto all’estero dove, piuttosto che la precisione dettata da passaggi millimetrici su tubi di gomma che rilevano il tempo definendo una classifica, si privilegiano le gare di media, ovvero tratti di strada anche relativamente brevi da percorrere a una velocità media imposta. La formula, a quel tempo non utilizzata in Italia, ha un vantaggio: il fatto che mantenere medie apparentemente basse (anche inferiori ai 50 km/h) non è sempre agevole su percorsi complicati, magari ripidi e pieni di tornanti, al punto da richiedere una guida sportiva e impegnativa. Una scoperta per Paolo, che con la sua 911 azzurra corre e vince in mezza Europa conquistando il campionato continentale nel 2014 e 2015, accaparrandosi premi e riconoscimenti. Suoi compagni di avventura sono Francesco Giammarino, già pilota di rally, organizzatore di eventi motoristici ed esperto navigatore, che diventa il copilota ideale inizialmente nei successi greci ottenuti al Rally Acropolis, poi per tutte le altre gare, e Pietro Sesini, deus-ex-machina delle classiche di Zuffenhausen presso il Centro Porsche Milano Est, che lo segue in ogni appuntamento racing con un’assistenza efficace e puntuale. 

Nel 2018, l’Italia introduce le gare a media, oggi definite rally di regolarità, ed è in quel momento che Marcattilj e Giammarino decidono di condividere la loro esperienza e il loro entusiasmo con altri proprietari di auto classiche che fanno capo al Centro Porsche milanese. Sono i vertici della concessionaria a trovare e sostenere una formula inedita per proporre questo utilizzo diverso delle storiche: con giornate di presentazione, di insegnamento del regolamento e delle tecniche di cronometraggio e, in chiusura dell’incontro, con prove pratiche al volante della propria auto. Il successo è immediato, i racconti dei due tutor fanno breccia nella passione e nel desiderio di usare una Porsche in gara, tanto che al termine di ogni giornata ci sono sempre 3 o 4 nuovi equipaggi pronti a cimentarsi in questi rally.

Al cronometro:

Al cronometro:

Francesco Giammarino, copilota di Paolo e preparatissimo tutor di aspiranti regolaristi.
Al volante:

Al volante:

Paolo Marcattilj. Sua l’idea di una scuderia che avvicinasse i clienti Porsche Classic alle competizioni.

Il passo successivo è stato quello di creare una scuderia, il Porsche Classic Team Milano Est, che ha colto un successo immediato alla prima uscita, al Rally dell’Elba del 2019: «Ci presentammo in quattro equipaggi, tre dei quali al debutto assoluto», ricorda Paolo. «Io e Francesco vincemmo il rally ma i piazzamenti delle altre tre auto ci consentirono di vincere la classifica dei team: fu un’emozione grandissima.» Altre soddisfazioni? «Beh, ogni volta che qualcuno di coloro che hanno partecipato ai corsi ottiene un bel risultato, ma anche solo le manifestazioni di passione pura. Per dire, c’è una coppia che, dopo le prime gare, ha deciso di correre ognuno con una propria auto, imitati l’anno successivo anche dal figlio. Quando partecipano a un rally, la corsa è prima di tutto tra le tre auto della famiglia!» A Paolo Marcattilj piacerebbe che l’iniziativa nata a Milano si estendesse presto in tutta Italia perché lui ha un’idea ben precisa del modo migliore per far vivere alle classiche una seconda giovinezza: «Porsche è l’adrenalina e la bellezza estetica che puoi concederti tutti i giorni. Perché non anche in un weekend di gare sicure e divertenti?» 

Alessandro Giudice
Alessandro Giudice
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