La sabbia nera dell’Etna

Porsche Italia – Puro piacere di guida: con la nuova Cayenne, prestazioni straordinarie in qualsiasi situazione. Anche sul fondo cedevole e instabile di un vero paesaggio lunare, quello di un vulcano affascinante e più attivo che mai.

   

A volte il lavoro porta in luoghi e situazioni a cui si rimane indifferenti, pensando solo a svolgere la propria mission nel migliore dei modi. Altre volte, più rare, ma fortunatamente non infrequenti, conduce alla scoperta di realtà bellissime, che ti avvolgono e che lasci portando con te qualcosa in più.

Deserto siciliano:

Deserto siciliano:

Una strada che è poco più che un sentiero e una fila colorata di Cayenne. Ingredienti vincenti quando si devono testare le qualità off-road del nuovo SUV Porsche

Ecco, il lancio stampa della nuova Cayenne, svoltosi alla fine di un caldo settembre in Sicilia, tra Catania e la coinvolgente cornice dell’Etna, rientra in uno di questi casi. Il connubio tra l’ultima versione del SUV Porsche e la maestosità del vulcano perennemente vivo e fumante hanno dato forza e colore a questa due giorni a cui, nelle premesse, chi fa questo lavoro è più o meno abituato. Ho parlato di colore non a caso, perché proprio i colori sono stati, a mio avviso, i protagonisti di questo evento. Dagli azzurri di cielo e mare, all’indefinito nero rossastro della lava, al bianco delle betulle pietrificate che facevano da cornice al Blu Montego, al Rosso Carminio ed all’Argento Dolomite delle nostre Cayenne. 

Salire con dei SUV in un parco naturale, appositamente aperto per noi, mi è apparso inizialmente un sacrilegio, ma, come dicevano i latini, est modus in rebus ed in effetti molte cose possono essere fatte, basta avere il modo ed il garbo di farle nella maniera giusta. È quello che abbiamo fatto e che Porsche da sempre mette nei suoi valori: accettazione sociale e «likeability», parola non facilmente traducibile in italiano, ma che possiamo riassumere in gradevolezza ed armonia verso ciò che ci circonda.

Ruote sportive:

Ruote sportive:

Anche le Cayenne che montavano cerchi da 22 pollici e gomme ribassate hanno mantenuto su sterrato direzionalità, trazione e tenuta impeccabili

Alcune delle nostre Cayenne montavano cerchi da 22 pollici e pneumatici sportivi, un po’ come fare trekking con un mocassino in pelle, ma, evidentemente, a Lipsia hanno fatto test anche in queste condizioni, dato che ruotando i selettori sulla modalità off road e rocks, la nostra Porsche iniziava magicamente ad inerpicarsi, a suo agio tra sassaie e piante di astragalo. Arrivare in cima, a quota 2800, distanti solo 500 m dalla sommità del cratere principale è stata una esperienza di grande for-za, così come lo sono stati i racconti delle guide, che nel silenzio della natura pietrificata ci hanno fatto rivivere le terrificanti esplosioni delle eruzioni più disastrose dal 1600 ai nostri giorni.

La discesa, poi, è stata non meno impegnativa della salita, in quanto in un baleno si è materializzata una nebbia fittissima, tanto che Biagio, la nostra guida, che ci tranquillizzava, ha ammesso alla fine che, a volte, gli è successo di dover scendere dalla jeep e camminare davanti per fare strada al guidatore. Noi, fortunatamente, ce la siamo cavata con pochi minuti di necessaria concentrazione e, arrivati sulla bellissima strada regionale Mareneve che, come suggerisce il nome, porta dalle nevi dell’Etna alle coste catanesi, abbiamo sbloccato i differenziali della Cayenne e spostato la modalità di guida su Sport, così da darle modo di liberare il suo spirito sportivo. E lì gli pneumatici da 22" si prendono la loro rivincita, lavorando di concerto con i nuovi ammortizzatori a doppia valvola ed il Porsche Torque Vectoring affinato e migliorato, così da rendere la vettura precisa ed affilata come una 911 a 5 porte.

Senza limiti:

Senza limiti:

Non bastavano il vento sulfureo e il fondo di nera sabbia lavica. L’Etna ha pensato di offrirci anche una nebbia fitta che, per fortuna, si è dissolta rapidamente

Il tempo è volato tra la natura che ci ha rapito e le tavole siciliane che ci hanno tenuto attaccati a loro per molta parte della giornata. Ma tra tutte, le mani della signora Paola, ai piedi del vulcano, hanno saputo dare un senso tutto siciliano alle delizie sulla tavola, raccontandole in una maniera del tutto allineata a quella con cui le guide parlano dell’Etna.

Alessandro Baccani
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