Il fascino del classico
Sempre nuova e sempre uguale, con dettagli che la rendono immediatamente riconoscibile e un cuore che pulsa cavalli e passione. È la 911 Speedster 2019
Heritage ricorrente
Porsche 911 Speedster
Consumo carburante urbano: 20,6 l/100 km
extraurbano: 9,9 l/100 km · combinato: 13,8 l/100 km
Emissioni CO2 (combinato): 317 g/km
Classe di efficienza: G · Svizzera: G (Stato 06/2019)
Partenza veloce con la nuovissima 911 Speedster lungo le tortuose e velocissime strade della Sardegna, dove il solleone accende la Costa Smeralda nei suoi tipici colori. La sabbia chiara a grani grossi s’immerge in un mare dalle infinite tonalità d’azzurro, mentre il fondale degrada dolcemente lasciando alla vegetazione, alle sue spalle, il ruolo di quinta naturale. L’Italia sullo sfondo, mentre si fila veloci da Olbia su per i tornanti che tagliano l’isola verso Tempio.
Poi Santa Teresa, il parco dell’arcipelago della Maddalena, Arzachena. Appena prima di immergersi fra il granito rosa e le pietre bianche che caratterizzano l’architettura di Porto Cervo, al termine di un passaggio a nord-ovest a bordo di un’auto unica, per pochi. Strade come circuiti, per un’auto con la corsa nel dna. Da sempre. L’ultima (per)versione Porsche è infatti una GT biposto aperta in serie limitata a 1.948 esemplari: cifra-omaggio all’anno di debutto dell’antenata, la 356 Roadster «Numero 1» Bellissima, velocissima, superlativa, è un’auto minimal, mai minima. Essenziale, dura e pura. Proprio come vuole la tradizione di questa leggendaria variante, nata con lo scopo di coniugare i requisiti di una vettura purista con la tecnologia derivata dal mondo delle corse. Era così allora, è così oggi. Lo sviluppo di questa noveundici attinge dalla 911 R (2016) e dalla 911 GT3: telaio retrotreno sterzante sportivo e supporti attivi del motore. Due posti secchi e tecnologia sportiva, motore aspirato e cambio manuale GT a sei rapporti. Non serve altro, o quasi. Progettualmente infatti, ciò che semplifichiamo con etichette come «essenziale, purista», equivale a sforzi e lavoro meticoloso di ricerca e sviluppo al solo scopo di risparmiare peso per aumentare le prestazioni.
Fibra di carbonio, pannelli porta leggeri e con cappi di apertura anziché le maniglie, o le tasche a rete; tutto concorre a limitare i chili. Sotto il cofano c’è un boxer 4.0 ad aspirazione naturale in grado di sprigionare l’eccezionale potenza di 375 kW (510 CV; Porsche 911 Speedster: Consumo carburante combinato: 13,8 l/100 km, emissioni CO2 (combinato): 317 g/km, classe di efficienza: G, Svizzera: G (Stato 06/2019)), erogando una coppia massima di 470 Nm: scatta da 0 a 100 km/h in 4 secondi, raggiunge la velocità massima di 310 km/h. A ciò concorrono diversi elementi, come il sistema di aspirazione ottimizzato, l’impianto di scarico sportivo leggero in acciaio inox e gli iniettori ad alta pressione con erogazione ottimizzata. La corsa sull’orientale sarda è uno spasso. Il motore ne ha sempre, a ogni regime dal più basso al più alto, tanto che pare di avere il cambio automatico anziché il manuale; scelta unica, obbligata, in linea con lo spirito della vettura come la capote in tela senza servocomandi, o il climatizzatore «semplificato». Arriviamo a destinazione mentre il sole si tuffa in mare. Resta solo il tempo per un ultimo sguardo a questa bellissima 911 Speedster, con la sua flyline sorprendentemente bassa, proprio com’era sulla Porsche 356 1500 Speedster del 1954 da cui tutto ha avuto inizio.
Colori vintage, stile perfett
A guardar bene, qui sono molti i dettagli che si rifanno allo stile degli Anni ’50 e ‘60, tanto che Porsche propone addirittura un pacchetto opzionale Heritage Design con colorazione degli interni in nero/cognac, dettagli dorati, una speciale livrea «Spears» bianca per il muso e i parafanghi anteriori applicata sulla vernice della carrozzeria in argento metallizzato GT, grafiche Motorsport su porte e cofano. In fondo, con le cornici dei finestrini più corte, il parabrezza più inclinato e i vetri laterali accorciati, questa GT interpreta perfettamente l’essenza delle Speedster Porsche che l’hanno preceduta. A cominciare da quell’andamento a «doppia bolla» sul cofano posteriore che ne caratterizza la linea sin dalla Speedster del 1988.