Grande emozione
In Puglia, amici italiani e tedeschi dei motori raffreddati ad aria intraprendono un avventuroso viaggio insieme. Due culture alimentate dalla stessa passione.
«Al diavolo la media, questo è più importante», pensa Wilfried Reinhardt. Esita solo un millisecondo, poi ferma la sua 911 Targa (serie G, anno di costruzione 1976) lungo l’anello che si snoda per le vie di Manduria, città del Sud Italia. Ora dovrebbe guidare rispettando esattamente i tempi, è lo scopo della prova di regolarità notturna. Ma ci sono quei bambini a bordo strada che esultano di gioia e lo salutano. Reinhardt si ferma un istante; dal finestrino, porge a uno dei ragazzi la sua bandiera bianca con lo stemma Porsche. «Ho rovinato la media, ma ne è valsa la pena», dirà più tardi con un sorriso. «Poter vivere un tale entusiasmo è un’esperienza meravigliosa.»
«Entusiasmo» è una parola che ricorre spesso quando Amleto Della Rocca parla della sua passione per Porsche. Seguito a ruota da «emozione». È grazie all’entusiasmo di Della Rocca che qui giù, in Puglia, nel tacco dello stivale italiano, si sono radunati circa 30 appassionati di Porsche insieme alle loro vetture sportive tirate a lucido. Il gruppo «Freunde Luftgekühlter Boxermotoren» (FLB – «Amici dei motori Boxer raffreddati ad aria») di Weissach, Baden-Württemberg, ha accettato l’invito del «Porsche Luftgekühlt Gruppe Italia» (PLG – Gruppo Porsche raffreddate ad aria Italia) e si è recato a sud. Anche se praticamente nessuno degli italiani parla tedesco, il termine «luftgekühlt» lo capiscono tutti. Amleto Della Rocca ha creato il PLG nel 2017. Oggi conta già 70 membri. È lui la forza motrice di questo speciale incontro, i suoi amici del club lo chiamano «The Boss». «Quando faccio qualcosa, do il massimo», conferma Della Rocca, mentre tende da solo un nastro attorno alle Porsche parcheggiate nella luce serale che inonda la grande Piazza Garibaldi di Manduria.
Tra queste, anche la delegazione di dieci 911 d’epoca dell’FLB. Fondato nel 2010 come gruppo di sport aziendale e tempo libero di Porsche AG, riunisce gli appassionati delle vetture con motore Boxer raffreddato ad aria. Sono 700 gli iscritti (tutti dipendenti o ex dipendenti della casa) che l’FLB ha ormai all’attivo. Oltre a una sede a Weissach, il club ha a disposizione un capannone con sei ponti sollevatori e tantissimo know-how, accumulato in numerosi anni di appartenenza all’azienda. «Siamo una sorta di associazione culturale Porsche», spiega il cofondatore dell’FLB Bernd Stadler. «Ma anche un club per veri appassionati.» I membri dell’FLB non intraprendono spesso tour come questo. Ma per i fratelli e le sorelle italiani fanno un’eccezione.
Merito di Della Rocca, che ha pensato a tutto: la polizia locale e la protezione civile, che stanno sorvegliando le auto proprio ora, il tour e tutte le sue tappe, i discorsi di sindaci, amministratori locali e altri inviati, i pernottamenti e le prelibatezze culinarie, che non possono certo mancare in un paese che ama il buon cibo come l’Italia. Ha persino ideato un logo: «Destinazione Primitivo» è il nome dato all’incontro italo-tedesco. Un vino rosso come meta? Certo! Il Primitivo di Manduria è l’orgoglio della città, da tempo famoso oltre i confini nazionali. Torna comodo che la Cantina Produttori di Manduria, situata appena fuori città, sia nel contempo anche la sede del club PLG. È qui che, una volta al mese, si riunisce il gruppo appassionato di motori raffreddati ad aria. Ed è qui che, anche oggi, si ritrova insieme agli ospiti tedeschi.
L’odore di benzina si mescola al bouquet del vino: per Amleto Della Rocca, questo mix è l’aroma della vita. Il futuro del suo territorio gli sta a cuore, esattamente come le sue vetture d’epoca raffreddate ad aria. Da 17 anni guida egli stesso una 911 Targa (serie G, anno di costruzione 1976) nera. La prima sera, presenta l’organizzazione no profit Olivami, che si impegna per il ripristino degli ulivi distrutti dal batterio Xylella fastidiosa nel sud della Puglia. Inoltre, parlano anche gli studenti di ingegneria dell’Università di Lecce, che costruiscono auto da corsa a impatto zero per il loro Salento Racing Team.
«Desidero mostrare ai nostri ospiti tedeschi la tradizione e il potenziale della mia terra», spiega Della Rocca. E sottolinea che l’idea di un raduno dei due gruppi sia arrivata dopo aver letto un articolo di Christophorus intitolato (Ness)una di noi, nel quale, nel 2018, si parlava del club FLB. Un articolo che ha destato la curiosità di Della Rocca. Questo raduno è stato preceduto da innumerevoli mail da parte sua. E da una visita che lui e altre persone, a bordo delle proprie vetture, hanno fatto lo scorso anno all’FLB in Germania. Adesso, finalmente, sono arrivati quelli di Weissach. «Il marchio Porsche riesce a costruire amicizie a 1.500 chilometri di distanza», dice Bernd Stadler, che di professione è responsabile del project management piccole serie nella Porsche Exclusive Manufaktur. «La community Porsche non conosce confini. È una cosa straordinaria.» E si instaurano nuovi rapporti di amicizia tra i partecipanti. Nei momenti di convivialità a tavola, girano foto degli esemplari Porsche come fossero foto di famiglia.
Con l’aiuto di traduttori online, si parla di lavoro, si racconta la storia delle vetture sportive, si cercano cose in comune, si scambiano numeri di identificazione dei veicoli, si confrontano i documenti di immatricolazione. Come Andreas Baier di Bietigheim, anche Vito Russo di Milano guida una 911 originale in tutte le sue parti. Quella di Russo è color seppia, l’ha acquistata dal primo proprietario, che andò a prenderla di persona a Stoccarda. «Quindi anche la tua ha un tappo dell’olio esterno?», chiede Baier, proprietario di una 911 T Coupé. «Sì, sì», annuisce Russo, una volta tradotta la parola. Al tavolo accanto, Mario D’Ayala, conte e medico in pensione con castello e spiaggia privata in provincia di Taranto, racconta come è arrivato alla sua 911 (964). Qualche sedia più in là, Thomas Herold, che padroneggia l’italiano, spiega alla sua vicina come sia riuscito a fissare il cofano anteriore della sua Targa, anno di costruzione 1972, affinché non si apra continuamente a causa del basolato irregolare. Appassionato di meccanica e sempre accompagnato dalla sua borsa degli attrezzi arrotolata, di giorno lo si vede spesso trafficare con la sua 911, circondato da curiosi.
Non c’è dubbio: «Al sud, l’entusiasmo per queste auto è semplicemente più grande», spiega Russo, imprenditore logistico di Milano. Al nord, la gente reagisce per lo più con maggiore riserbo, secondo lui. Qui, i passanti ti salutano e le auto che ti vengono incontro strombazzano in segno di approvazione. Persino i poliziotti tirano fuori lo smartphone dall’uniforme. Quando, a mezzogiorno del secondo giorno, il corteo entra nella località di mare di Santa Caterina, nel comune di Nardò, i passanti si posizionano a bordo strada mentre filmano e fotografano senza sosta. Gli adolescenti ammirano le vetture sportive lucide o si mettono in posa per un selfie. Ed eccolo di nuovo, l’entusiasmo. Sarà solo il paese?
Amleto Della Rocca scuote energicamente la testa. No! Ovviamente è anche l’auto. «Voi tedeschi siete probabilmente un po’ più freddi di noi italiani», spiega colui che ha già convertito svariate persone al marchio Porsche e al suo PLG. «Ma quando si tratta di sportive Porsche vi sciogliete, vivendo il mondo dei motori con dedizione assoluta.» Spinti da una tale passione raffreddata ad aria, durante la prova di regolarità si può tranquillamente rovinare la media a favore dell’emozione.