Due giorni sul lago

Porsche Italia – Il personaggio: il FuoriConcorso 2023 ha festeggiato i 75 anni di Porsche nello straordinario scenario dei giardini all’italiana di Villa Olmo, a Como. Maestro di cerimonia, Achim Stejskal, direttore dell’Heritage e del Museo Porsche. 

   

192 centimetri di altezza (il peso è un dato che l’interessato preferisce mantenere riservato…), di simpatia, passione e cultura. Tutte doti impegnate nel Museo Porsche di Zuffenhausen, il distretto di Stoccarda che, per i porschisti, è l’equivalente della valle dell’Eden. È qui che, nel suo ruolo di direttore dell’Heritage Porsche e, appunto, del Museo, Achim Stejskal provvede a preservare, arricchire e rendere fruibile tutto ciò che ha creato il mito Porsche, alimentandolo in continuazione di documenti, dati, immagini e, naturalmente, auto. Il Museo ne ospita un centinaio – tra modelli entrati in produzione, auto da corsa, prototipi – che rappresentano una parte delle settecento collezionate dall’azienda.

Di tutto ciò Achim se ne occupa in continuazione, anche fuori dalla sede di Zuffenhausen, anche contribuendo al successo di manifestazioni dedicate al Marchio. Come il FuoriConcorso, che il 20-21 maggio scorso ha reso onore ai 75 anni di Porsche con un evento per certi versi storico, organizzando un vero e proprio Open Museum aperto al pubblico: «È stata la prima volta che abbiamo portato fuori dal Museo così tante auto della nostra collezione - dice Achim. Ma l’opportunità era così straordinaria che non ci siamo neppure posti il problema». Ed eccole allora nel giardino all’italiana di Villa Olmo, gioiello neoclassico alle porte di Como, sulla sponda occidentale dell’omonimo lago, quaranta modelli che raccontano una storia unica e inconfondibile, fatta di tecnica e ingegno, stile e competizioni.

Bellezze in mostra:

Bellezze in mostra:

tre Porsche straordinarie: da sinistra, la 917-30 Vaillant, la 964 Carrera RS, la milionesima 911 prodotta, una Carrera S nello speciale colore Irish Green.

Di queste, una trentina arrivano direttamente dal Museo di Stoccarda, le altre da Porsche Italia, compresa la 911 Dakar, e da collezionisti privati, come la speciale 911 GT3 di Paolo Barilla, che riproduce la livrea della 956 con la quale vinse la 24 Ore di Le Mans nel 1985, o la 911 «flatnose» di Guglielmo Miani, ideatore e anima di FuoriConcorso. È proprio lui che nel «dreamers talk», organizzato a Como e dedicato alle testimonianze in diretta sulla realizzazione dei propri sogni, ricordava come da piccolo collezionava e montava solo modelli di Porsche 911 scala 1/24 della Tamya, al pari di Stephan Ortelli, che invece con la Porsche sognava di correre e vincere, traguardi entrambi raggiunti da adulto. «Abbiamo deciso di celebrare i 75 anni di Porsche centrandoci sulle persone - dice Achim -, su tutti coloro che hanno messo il sogno prima di tutto nella loro vita, realizzandolo anche quando sembrava impossibile, proprio come fece Ferdinand Porsche agli inizi della sua avventura. Ogni auto che abbiamo esposto a Villa Olmo rappresenta la conversione in realtà dei sogni di chi l'ha immaginata.»

Splendore italiano:

Splendore italiano:

la raffinata architettura di Villa Olmo e del suo parco ha celebrato con stile ed eleganza i 75 anni di Porsche.

Anche se la pioggia non ha fatto mancare la sua presenza, l’Open Museum ha accolto migliaia di visitatori, affascinati da una storia raccontata con modelli iconici, con elaborazioni particolari e studi di stile. Tra questi, la Vision 357 di Emiel Burki, miscela di stili e suggestioni che rimandano alla tradizione e si proiettano nel futuro, la Formula E di seconda generazione ma anche la 804, l’unica Formula 1 Porsche vittoriosa in un Gran Premio mondiale, il GP di Francia 1962 con Dan Gurney.

Dal Museo Porsche non sono mai uscite tante auto insieme

Passione al lavoro:

Passione al lavoro:

come direttore di Porsche Heritage e del Museo, Achim Stejskal gestisce le 700 auto che fanno parte della collezione dell’azienda.

Qual è l’auto che non può mancare per raccontare il sogno Porsche? «Sicuramente la 356 numero 1» dice Achim Stejskal. «È la nostra Monna Lisa anche se siamo stati costretti a realizzare delle perfette riproduzioni per soddisfare le richieste per eventi e shooting che arrivano da tutto il mondo». Lei è un sognatore? «Certo, lo sono sempre stato. Tra i tanti, il mio sogno è di rendere la tradizione parte del futuro. Ad esempio, facendo in modo che tutti i dipartimenti di Porsche sappiano qual era l’idea iniziale che ha portato allo sviluppo attuale di un modello».

Linee sinuose:

Linee sinuose:

la fontana neoclassica di Villa Olmo si confronta con lo stile asciutto della 959 Gruppo B.

«Vorrei essere un link di comunicazione tra passato e presente per tenere lo spirito di Porsche, e quindi anche il suo sogno, vivo». Lei è un collezionista? Achim si allarga in un sorriso: «Ho una collezione molto piccola, di un solo esemplare: una 911 Targa bianca del 1974, con il 2.7, vecchia quasi come me. È il mio sogno da sempre anche se l’unica cosa triste è che non ho mai tempo per usarla». Perché i sogni più belli vanno vissuti e quelli di Porsche anche guidati. 

Alessandro Giudice
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