WinterRAID 2020

Porsche Svizzera – Retrospettiva: Tra le numerose gare di affidabilità per vetture d’epoca, spicca in particolare questa competizione di inizio anno: un percorso di 1.000 chilometri con prove impegnative e molto cameratismo. È una delle avventure più esclusive tra le montagne innevate d’Europa. Qui una Porsche resta sempre la scelta più popolare tra i piloti

   

Immaginarsi di attraversare per tre giorni di seguito i passi alpini più belli d’Europa, in buona compagnia e al volante di una classica oldtimer. E per aggiungere ancora più pepe all’avventura, di abbandonare le strade principali per percorsi secondari, che aspettano con numerose prove di affidabilità. L’autentica magia di queste prove di abilità, in cui sono richieste resistenza, precisione, ma anche finezza di guida e che si trovano a metà strada tra la competizione e la scoperta turistica – il bilanciamento di questi due aspetti dipende interamente da quale spazio si voglia dare personalmente a ciascuno di essi – è in effetti la chiave della crescita e del successo di questo tipo di rally.

 

 

 

 

 

Neve scintillante, luce solare soffusa: la speciale magia dell’inverno

Il WinterRAID si è ormai affermato come una delle manifestazioni invernali più popolari. La 17a edizione del rally è iniziata a metà gennaio di quest’anno a St. Moritz – anche questa volta con percorsi e tragitti diversi. Proprio questo è ciò che entusiasma i team di piloti così speciali: ogni volta rimangono incantati da qualcosa di nuovo. Dal bianco impeccabile dei campi innevati, dal freddo secco e dal dolce sole invernale che fa risplendere tutto irrompendo dalla cappa di nuvole. Ma anche da tutto il ghiaccio e la neve sui passi alpini e durante le numerose prove di affidabilità che devono essere superate a bordo delle auto d’epoca senza alcun ausilio elettrico alla guida. Incanto su incanto. E con tutto questo, i modelli Porsche sono sempre più alla ribalta davanti a questi scenari pittoreschi: nel rally 2020, in un campo di partenti formato da quasi 40 veicoli erano presenti dieci Porsche.

Vero spirito di squadra:

Vero spirito di squadra:

i piloti del Centro Porsche Maienfeld sono partecipanti esperti del del WinterRAID

Sotto la direzione di Hans André Bichsel e grazie alla perfetta combinazione di creatività unica e la necessaria meticolosa preparazione di ogni singolo dettaglio, con il percorso WinterRAID di quest’anno il team organizzativo è riuscito a raggruppare i più grandi panorami alpini sui 1.000 chilometri del circuito per vetture sportive con partenza e arrivo a St. Moritz. Il percorso conduce dapprima a Bolzano con successiva traversata delle Dolomiti «classiche» attraverso Canazei e San Martino di Castrozza per poi proseguire dalle alture del Monte Grappa fino al mare, poi attraverso le tranquille valli laterali della Valtellina risalendo le Alpi, per conquistare infine il leggendario passo del Maloja da sud e ritornare al traguardo sulla Via Maistra nel centro storico della prestigiosa cittadina alpina dell’Engadina.

Il WinterRAID è più di una competizione: qui vecchi saggi e giovani debuttanti si ritrovano rapidamente in una comunità aperta, egualitaria e amichevole. Questa manifestazione ha già fatto nascere numerose e durature amicizie superando tutti i confini con spirito internazionale.

Allo stesso tempo, ovviamente, non manca affatto l’impegno sportivo: lungo il percorso ci sono sempre delle prove speciali in cui si deve percorrere una certa distanza in un tempo fisso calcolato al centesimo di secondo. Speciali tubi in gomma sull’asfalto, collegati ai dispositivi cronometrici della squadra di cronometraggio, rilevano il tempo di passaggio di ogni team di piloti. Le squadre sono formate da un pilota e un copilota, a cui spettano gli importanti compiti di tenere il road book e fornire al pilota informazioni precise sul percorso da percorrere e sugli intervalli tra le prove cronometrate. Inoltre, il copilota aziona il cronometro e deve tenere d’occhio la velocità corrispondente. 

924 e 944 – le favorite: tra le Porsche d’epoca, il Centro Porsche Maienfeld predilige i modelli costruiti tra il 1975 e il 1991, dotati di motore anteriore e trazione posteriore

Un gioco da ragazzi? Niente affatto, come ci spiega Bichsel quando ci mescoliamo al pubblico che si limita a salutare a gran voce l’arrivo dei team di piloti a St. Moritz: «Quest’anno è in gran parte mancata la vera protagonista, ovvero la neve, che assicura che la guida già impegnativa delle auto d’epoca senza ausili elettronici diventi ancora più difficile. Sono soprattutto le prove ‘segrete’ a richiedere anche così la massima performance mentale, se non altro per coordinare tutti gli elementi della navigazione. Oltre alla neve, la vera protagonista di ogni edizione del WinterRAID è sempre stata l’avventura». Urs Zünd, amministratore delegato del Centro Porsche Maienfeld che ha partecipato spesso all’evento con i suoi modelli d’epoca, sottolinea un altro elemento fondamentale del WinterRAID: «Concentrazione, concentrazione e ancora concentrazione. Molti errori nascono per mancanza di concentrazione e perché vengono sempre dimenticati un paio di dettagli quando pilota e copilota devono interpretare contemporaneamente innumerevoli fattori. Un esempio: si aziona il cronometro, si legge il road book e spesso si deve anche tenere d’occhio la velocità media – e tutto allo stesso tempo». 

Fuoco e fiamme:

Urs Zünd non è solo l’amministratore delegato del Centro Porsche Maienfeld, ma anche un appassionato partecipante a manifestazioni per auto d’epoca

Vi sono anche altre prove impegnative che devono essere superate per far bene in classifica generale: «Le prove speciali sono guidate individualmente, per cui viene interrotto il tempo medio raggiunto per i rispettivi percorsi. Tuttavia, le valutazioni avvengono anche su percorsi specifici con coni, che richiedono abilità di guida e cambi di marcia coordinati con precisione. E nelle prove di navigazione verso obiettivi nascosti che devono essere cercati suggerimento dopo suggerimento, come in una caccia al tesoro. 

Precisi al traguardo

Precisi al traguardo

Partecipare a una prova di affidabilità per auto d’epoca richiede la massima attenzione e concentrazione sui più piccoli dettagli. Affidabilità e precisione costituiscono la base per il successo nella competizione
Vecchi saggi e giovani debuttanti si ritrovano rapidamente in una comunità aperta, egualitaria e amichevole

Qualunque sia la difficoltà, conta sempre la perfetta collaborazione tra pilota e copilota». La scelta dell’auto è importante – ma ancor più importante è la sua corretta preparazione. Zünd spiega: «Preferiamo guidare i modelli 924 e 944 costruiti tra il 1975 e il 1991, le prime Porsche con motore anteriore raffreddato ad acqua e cambio transaxle. In questo tipo di trazione posteriore, il cambio, il differenziale e la trasmissione sono installati in un alloggiamento comune per ottenere la migliore distribuzione possibile del peso. Con il loro 30° anniversario, questi modelli stanno diventando sempre più popolari come auto d’epoca.

Le prove speciali sono guidate individualmente e misurate sulla base della velocità media

Le prove speciali sono guidate individualmente e misurate sulla base della velocità media

Quest’anno abbiamo partecipato con il copilota André Batliner a bordo di una Porsche 924 S con livrea Martini, completamente riequipaggiata con sospensioni speciali, roll bar, sedili da corsa e strumentazione aggiuntiva per corse di affidabilità secondo le specifiche FIA richieste per questo tipo di manifestazione. Ci sono inoltre requisiti specifici dell’organizzatore, che includono, ad esempio, l’obbligo di utilizzare catene da neve e la sostituzione dei proiettori normali con elementi speciali».

Il mito vive: il prossimo WinterRAID si svolgerà dal 13 al 16 gennaio 2021 e porterà attraverso i paesaggi spettacolari delle Alpi e delle Dolomiti. Punto di partenza e di arrivo sarà Seefeld in Tirol. E magari nevicherà.

Alberto Sarasini
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