Qualunque Porsche purché Speedster

Per l’architetto e designer Luca Trazzi, la Porsche è una passione assoluta che è nata, si è sviluppata e vive tutt’ora agganciata soprattutto a un modello particolare. Di cui custodisce gelosamente ogni versione, amandola come se fosse la prima

Collezionismo

Porsche 911 Speedster
Consumo carburante combinato: 13,8 l/100 km
Emissioni CO2 (combinato): 317 g/km (Stato 06/2019)

Tra le molte vie che portano al mondo Porsche, quella dell’impatto visivo è una delle più spontanee. Chi ha un particolare senso estetico sceglie Porsche perché è semplicemente bella, per l’appagamento che offrono le linee, lo stile, l’insieme delle forme. Se invece chi sceglie Porsche è un professionista del design – perché lo studia, lo esamina, ci lavora – allora la determinazione è più profonda, perché è critica e analitica. Dal suo giudizio non si scappa e il valore della scelta diventa il coronamento di un percorso. Quello di Luca Trazzi, architetto e designer industriale, è stato sofferto: «Perché mi sono innamorato subito della purezza delle linee Porsche ma da studente non potevo permettermi di acquistarne una. Ho dovuto sudare e lavorare sodo per prendere la prima. Poi, da quel momento, è andato tutto liscio». In tutti i sensi, perché la passione – che anzi sarebbe più corretto chiamare mania – dell’architetto si chiama Speedster, un nome che evoca leggerezza, essenzialità, purezza del tratto, elementi che per un designer rappresentano il punto più alto dell’espressività ma che, nel caso del modello Porsche, significa anche esclusività e, quindi, investimenti importanti.

Questione di stile: in alto, la 911 Speedster «slim»; qui sopra, 
la macchina per il caffè Illy progettata da Luca Trazzi. 
Nell’altra pagina, il designer con due pezzi della sua collezione
 

«La mia fortuna è che ho dato via all’avventura Speedster quando ancora il collezionismo non era turbato dall’idea che potesse essere un fenomeno speculativo: la mia prima Porsche fu la 1600 Super del 1955, la prima a fregiarsi della denominazione Speedster, seguita negli anni da tutte le altre». Una collezione monotematica dovuta alla grande spinta emotiva ricevuta alla fine degli anni ’80, quando Porsche decise di riproporre una 911 essenziale, bassa, ricoperta da una capote che sembrava un tendalino da barca, agganciata com’era a un parabrezza in alluminio ridotto al minimo, anche in altezza. La chiamò Speedster, usando la base della Carrera 3.2, però in allestimento Turbo Look, ovvero con parafanghi posteriori, sospensioni e freni della Turbo con in più, caratteristica diventata poi identificativa del modello, una specie di coperchio aerodinamico della capote chiusa movimentato da due gobbe molto racing. Un sogno. «La Speedster è la Porsche più bella in assoluto. Mi piace la sua semplicità che, unita all’essenzialità, è l’ingrediente perfetto dell’eleganza. Perché la 911 sarà anche sportiva e per certi versi estrema ma è soprattutto elegante, un tratto che il tempo e l’evoluzione non hanno intaccato».

«Nella Speedster semplicità ed essenzialità sono gli ingredienti perfetti dell’eleganza» Luca Trazzi

Un parere importante, che arriva da un professionista che ama disegnare oggetti che non seguono le mode, oggetti da toccare, accarezzare, che ci accompagnano nella giornata e nei nostri gesti quotidiani. Dopo la prima 356, di ognuna delle altre Speedster nel frattempo nate a Zuffenhausen, Luca Trazzi ne possiede almeno un esemplare. Tranne che della prima 911, che custodisce in garage sia in versione Turbo Look sia nella rarissima versione Slim che manteneva le dimensioni della Carrera 3.2. «La Porsche è per me una fonte di ispirazione continua, una parte di me che trasmetto anche in alcuni miei progetti perché la semplicità di certe soluzioni estetiche e funzionali non ha tempo». Intanto, per onorare i 20 anni di attività di Porsche Haus, la società milanese che gestisce i due Centri Porsche del capoluogo lombardo, Trazzi ha promosso un’iniziativa con gli studenti dell’accademia di design NABA per creare un marchio che rappresentasse un anniversario così importante. Marchio che verrà riprodotto sui sedili e sulla consolle centrale di una nuova 991 Speedster. Un intervento realizzato direttamente dal reparto Exclusive Manufaktur di Stoccarda per un cliente molto particolare. Il suo nome? Luca Trazzi, naturalmente, architetto, designer e, soprattutto, follemente innamorato delle Speedster.

Alessandro Giudice
Alessandro Giudice
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